Matteo Cozzani
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Matteo Cozzani e Giovanni Toti alle spalle sullo yacht di Spinelli (by Ansa)

La giunta della Regione Liguria comincia a sgretolarsi, il 4 giugno previsto anche il voto di sfiducia per il presidente Toti


Matteo Cozzani si è ufficialmente dimesso dall’incarico di capo di gabinetto della Regione Liguria. L’ex sindaco di Portovenere è agli arresti domiciliari dal 7 maggio è indagato per corruzione dalle procure della Spezia e Genova. Nell’indagine genovese è accusato anche di voto di scambio aggravato dall’aver agevolato la mafia.

Cozzani era diventato uomo di fiducia e braccio destro di Giovanni Toti durante le elezioni regionali del 2020. L’11 maggio, giorno del suo interrogatorio di garanzia, davanti al gip si era avvalso della facoltà di non rispondere e aveva espresso l’intenzione di dimettersi dal suo incarico di capo gabinetto della giunta di centro destra della Regione Liguria.
L’inchiesta principale è scattata dalla procura della Spezia a causa delle continue proteste per salvare l’isola Palmaria (proprio davanti a Porto Venere).

Toti commentò: “Vogliamo che la Palmaria diventi la Capri della Liguria“. In tutta questa faccenda gli ambientalisti si opposero alla cementificaziione e si rivolsero ai magistrati. Così, il pubblico ministero della Spezia cominciò a indagare e scopri ben altro: un’ampia rete di affari con giri di denaro in cambio di favori. Da quel momento l’inchiesta si spostò anche al capoluogo inviando gli atti alla Procura di Genova.

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