La paura e la tensione delle persone che frequentano i boschi sono aspetti molto importanti da considerare

È chiaro che la decisione del Consiglio regionale della Liguria riguardo l’approvazione dell’emendamento sulla caccia con arco e frecce ha suscitato un forte dissenso da parte delle associazioni animaliste e degli ambientalisti. La raccolta di oltre 55mila firme in poco più di 48 ore su Change.org (clicca qui per firmare) mostra la grande preoccupazione e il rifiuto di questa misura da parte di una vasta parte dell’opinione pubblica.

Le principali apprensioni riguardano l’utilizzo di armi considerate “preistoriche” per la caccia a mufloni e cinghiali, il che viene visto come un atto di crudeltà verso gli animali. L’uso di archi e frecce potrebbe implicare una minore precisione nella caccia, aumentando il pericolo di ferire gravemente gli animali senza garantire un colpo letale rapido ed efficace. Questo potrebbe portare a sofferenze prolungate e inutili per gli animali colpiti.

Le armi utilizzate nella caccia con arco e frecce richiedono un’alta abilità e precisione da parte dei cacciatori, e anche con l’addestramento adeguato, gli errori possono verificarsi. Ciò potrebbe aumentare il rischio di incidenti in cui persone innocenti vengono colpite accidentalmente durante la caccia o durante i periodi in cui le attività di caccia sono in corso.

Inoltre, l’aumento delle attività di caccia in determinati periodi potrebbe portare a un maggiore flusso di cacciatori nelle aree naturali. Tutto ciò causerebbe un conflitto con le persone che desiderano semplicemente godersi la natura senza dover preoccuparsi della loro sicurezza.

Tuttavia, la risposta della giunta regionale alla polemica riguardante la caccia con arco e frecce afferma che il provvedimento non è stato una iniziativa della giunta stessa, ma è stato approvato dal consiglio regionale in modo trasversale, ottenendo un ampio consenso con 23 voti favorevoli su 28 presenti. Inoltre, viene sottolineato che la caccia con arco e frecce è già consentita da una legge nazionale del 1992.

Il fatto che 55.000 persone (in aumento) abbiano firmato una petizione contro la caccia con arco e frecce rappresenta un potente strumento per esprimere il dissenso e attirare l’attenzione dei rappresentanti eletti sulla questione. Nonostante ciò, non mi sembra che ci sia da parte della giunta una disponibilità né un cambiamento di rotta né a possibili deroghe (nel secondo video qui sotto viene chiarito bene).

L’approvazione di una legge non sempre significa necessariamente che sia priva di critiche o che non ci siano aspetti da considerare o migliorare. La giunta ligure, riguardo alla caccia, sembra piuttosto categorica e non sembra essere disposta ad accettare compromessi.

In ogni caso, la situazione richiede un confronto aperto tra tutte le parti interessate, al fine di comprendere le diverse prospettive e valutare eventuali misure aggiuntive che possano garantire la sicurezza e il benessere degli animali coinvolti e delle persone che frequentano queste aree naturali.

Firma la petizione su Change.org clicca qui