Un’intervista dettagliata per chi non è a conoscenza di cosa sia un Cras

Lucia Franceschi con un piccolo capriolo

Un nuovo CRAS (Centro Recupero Animali Selvatici) ha aperto i battenti ad Ameglia (provincia della Spezia) grazie all’associazione Naturabilia, diventando il secondo centro di questo tipo in Liguria dopo quello di Campomorone, situato nel genovese. Questo rappresenta un traguardo di notevole importanza, lungamente atteso da Lucia Franceschi, laureata in Scienze Agrarie e responsabile dell’associazione con sede proprio ad Ameglia. Nell’intervista che segue, Lucia ci spiegherà nel dettaglio di questo interessante e rilevante progetto.

Benvenuta sul Golfo dei Poeti news, Lucia. Vorremmo chiederti di spiegarci le attività e le finalità di un Cras, per coloro che potrebbero non essere a conoscenza di cosa esso rappresenti.
Cras è l’acronimo che sta per “Centro di Recupero di Animali Selvatici”. Fondamentalmente, il Cras opera come un ospedale dedicato agli animali selvatici. All’interno di questa struttura, è prevista la presenza di un ambulatorio, una sala per le visite e, se possibile, anche una sala operatoria, oltre all’attrezzatura veterinaria necessaria per la diagnosi di malattie e altre condizioni. Il Cras ha il compito esclusivo di prendersi cura degli animali autoctoni presenti sul territorio italiano, escludendo quelli domestici, esotici o destinati all’allevamento.
È importante sottolineare che la fauna selvatica è considerata un patrimonio indisponibile dello Stato: può essere osservata e studiata, ma non detenuta o curata da privati. Ecco perché i Cras esistono, ospitando veterinari specializzati che hanno acquisito conoscenze approfondite sull’anatomia, la fisiologia e le patologie delle specie presenti in Italia. Un aspetto estremamente rilevante è che, in tutti i Cras, gli animali vengono accolti e curati per un periodo di tempo variabile a seconda della patologia o del trauma subito.
L’obiettivo principale è riabilitarli affinché possano tornare ad essere autonomi, autosufficienti e infine rilasciati in natura, preferibilmente nella stessa area in cui sono stati trovati, nel minor tempo possibile.

Una piccola volpe in degenza

Potresti fornire dettagli sull’organizzazione sia interna che esterna della vostra struttura?
La struttura sarà situata su un terreno di circa un ettaro, con un parcheggio adiacente. Tipicamente, tutti i Cras seguono un modello organizzativo simile: c’è un’area accessibile al pubblico e collegata all’esterno, dove gli animali feriti o malati vengono accolti dai volontari. Inoltre, c’è un’area riservata, inaccessibile al pubblico per ragioni di potenziali zoonosi e, ancor più importante, per rispetto degli animali. È fondamentale non disturbare questi animali selvatici poiché non devono abituarsi alla presenza umana, affinché possano tornare a vivere liberamente in natura per il resto delle loro vite.
All’interno di questa area riservata è stato appositamente costruito un antiscavalco, nel caso un animale dovesse sfuggire dalla propria gabbia. Oltre a questo, ci sono recinti, gabbie, stalle e voliere per ospitare gli animali. Nella prima fase, i volontari monitoreranno, cureranno e forniranno cibo agli animali. Successivamente, seguirà una fase all’aperto, sempre all’interno di strutture protette come gabbie e recinti con reti di protezione. Durante questa fase, gli animali saranno sottoposti a osservazione durante il processo di riabilitazione, specialmente gli uccelli che hanno subito fratture alare e necessitano di recuperare la capacità di volo. I volatili saranno attentamente valutati dai veterinari prima del rilascio, al fine di garantire che siano in grado di atterrare, frenare, cacciare e svolgere tutte le attività necessarie per una vita indipendente nella natura.

Un piccolo moscardino

Quante persone faranno parte della vostra associazione e quali ruoli avranno?L’associazione Naturabilia, con sede ad Ameglia in provincia dellaSpezia, oltre a gestire il Cras, avrà ulteriori attività in programma. Prevediamo di aprire un affittacamere (Naturabilia Guest House) con un gestore e personale per le pulizie. In un’altra struttura, accoglieremo scolaresche interessate a visitarci, offrendo un’aula dedicata alla didattica. Questi gruppi potranno godere sia di uno spazio interno sia di un’area esterna, chiamata “Il Giardino della Biodiversità“, sempre accessibile. In questa zona, sarà possibile utilizzare una quinta di osservazione per contemplare le piante autoctone e gli animali che si abbeverano presso il laghetto, senza arrecare loro alcun disturbo. All’interno del Cras, saranno coinvolte varie figure professionali, tra cui un veterinario, un assistente veterinario e un responsabile operativo, insieme a un prezioso gruppo di volontari. Questi ultimi avranno un ruolo cruciale per il funzionamento della struttura, contribuendo con attività manuali e concrete. Se desideri diventare un volontario, ti invitiamo a contattarci al num. 3342333333 via whatsapp o tramite il nostro sito, clicca qui

Qual è il vostro piano per sensibilizzare sia i bambini che gli adulti affinché non ignorino un animale selvatico in difficoltà, ma agiscano invece per aiutarlo? L’educazione ambientale che promuoviamo all’interno delle scuole costituisce uno dei più efficaci strumenti per sensibilizzare le nuove generazioni e, per estensione, anche i loro genitori, riguardo all’esistenza di tali strutture in Italia, compreso il Cras di Naturabilia. Utilizzando i nostri canali social su Facebook e Instagram, manteniamo i nostri seguaci costantemente informati sulle attività che si svolgono quotidianamente.


Sotto troverete la locandina informativa riguardante cosa fare se trovate un animale selvatico in difficoltà e se desiderate diventare volontari.”

Potete seguire Cras di Naturabilia su Facebook e Instagram con il medesimo nome.

Per maggiori informazioni potete visitare il loro sito, qui il link

Ricordate, a fare del bene porta sempre del bene”.

Luisa Fascinelli