Giulia non sta abbracciando l’amante di Impagnatiello

La sorella Chiara Tramontano: quello non è un abbraccio

Sta girando da qualche giorno una foto di un frame di una videocamera di sorveglianza dove si vede Giulia Tramontano che sembra venga abbracciata dall’altra donna con cui Impagnatiello aveva una relazione, ma la sorella Chiara Tramontano in un post su Facebook scrive queste testuali parole:

Ho sempre rifiutato di rilasciare interviste o messaggi di ricordo di mia sorella. Il dolore è un’esperienza così intima che è difficile condividerla con sé stessi, figuriamoci con gli altri.
Però c’è una cosa che non tollero : sentirvi dire che l’ultimo abbraccio di Giulia con l’amante del suo compagno sia un lume di solidarietà in questa storia buia. Lascio qui la mia opinione perché ho bisogno di gridarla affinché quel frame catturato dalle telecamere possa essere osservato con gli occhi della verità. Mia sorella si è avvicinata al suo interlocutore con le braccia cadenti lungo il corpo. Viene avvolta da un abbraccio che NON ricambia. Giulia NON abbraccia la donna che si è intrufolata in casa sua ricoprendo il ruolo dell’amante. E ciascuno di noi avrebbe fatto la stessa cosa. La verità è che si sta cercando una morale inesistente nella tragedia che ha sconvolto le nostre vite.
La solidarietà è altro, ha diverse tempistiche ed é mossa dal bene.

Cara Giulia, mi manchi tutti i giorni. Mi manchi come la pace che non ho più. Come la rabbia che mi annega. Come le ingiustizie che mi inghiottiscono. E forse mi avresti detto, se fossi stata in vita, di lasciare stare, ma non avrebbe funzionato.
Non ti ha salvato l’amore e la solidarietà, ma le mie unghie difenderanno il tuo ricordo per sempre.

Guarda il video dettagliato


Sappiamo già che Impagnatiello, ha ripetutamente cercato di avvelenare Giulia Tramontano mentre era incinta. Queste circostanze sono state ricostruite dalla procura e riportate dal quotidiano la Repubblica. Un esempio di ciò è accaduto il 16 febbraio, quando Impagnatiello, barman presso l’Armani Café, ha effettuato tramite il suo cellulare un ordine per una bottiglia di cloroformio stabilizzato con amilene. Ha utilizzato un nome fittizio, Andrea Valdi, e creato un indirizzo email per l’occasione, pagando infine l’ordine attraverso il suo conto paypal. Successivamente ha ritirato il pacco contenente il cloroformio in un centro di spedizione Gls. Dagli accertamenti medici legali, risulta che il cloroformio lo stava già utilizzando da mesi per avvelenare Giulia e il feto. Oltretutto la donna nelle settimane precedenti alla sua morte continuava a lamentarsi che si sentiva sempre male e non riusciva a dormire.


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Luisa Fascinelli