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articolo attuale: Il pesto ligure è il più cliccato su Google, ID: 2773

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Il pesto che è andato a Londra è stato un’iniziativa della Regione Liguria per promuovere il pesto genovese all’estero. La campagna, denominata #Pesto MasterPiece of Liguria ha visto la realizzazione di un mortaio gigante di 6 metri di altezza e 8 metri di larghezza, che ha navigato sul Tamigi per tre giorni, dal 6 all’8 novembre 2023.

L’iniziativa ha avuto un grande successo, attirando l’attenzione dei media internazionali e dei turisti di tutto il mondo. Il pesto genovese è stato presentato come un prodotto unico e genuino, che rappresenta l’eccellenza della cucina italiana.

Il pesto naviga sul Tamigi (vista drone)

Il Governatore della Liguria Giovanni Toti ha scritto sul suo profilo fb: Sapevate che il pesto è la salsa più “googlata” al mondo? Più di 40 mila ricerche e oltre 300 milioni di risultati indicizzati… ancora di più dopo la traversata del nostro mortaio gigante sul Tamigi. Vi aspettiamo in Liguria!

Il pesto genovese è protagonista di una campagna pubblicitaria all’aeroporto di Heathrow di Londra, primo ambasciatore della Liguria nel mondo.

Ovviamente quando un’operazione di marketing invasiva come questa, possono esserci anche delle divergenze di opinione, come è accaduto tra il governatore e la testata giornalistica Il Secolo XIV riguardo alla promozione del pesto ligure e alla copertura mediatica dell’evento turistico a Londra. Queste controversie sono comuni tra figure pubbliche e organi di stampa e possono essere oggetto di discussione pubblica e dibattito.

Tra mille titoli che il Secolo XIX poteva scegliere per la sua prima pagina, ha optato per il più negativo: “Il pesto che non va giù”. Ma come? Proprio il giornale che dovrebbe rappresentare la Liguria, tifare per la Liguria, credere nei prodotti e nei produttori della Liguria, con un mal riuscito calembour dichiara che il pesto gli resta “indigesto”. La salsa più conosciuta al mondo, il simbolo della dieta mediterranea, dell’equilibrio alimentare, dei prodotti più genuini della nostra terra, al titolista e al direttore del Secolo evidentemente proprio non va giù! Così commenta il governatore la copertina e l’articolo del quotidiano.

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Luisa Fascinelli