Tanti non sanno che un lunigianese compì il periplo del globo tra il 1786 e il 1788
Il primo luglio 2023, l’orgoglio della Marina Militare Italiana, la Nave Scuola Amerigo Vespucci, è partito da Genova per intraprendere un viaggio epico attorno al mondo che terminerà il 11 febbraio 2025 alla Spezia. Noi di Golfo dei Poeti news abbiamo la possibilità, grazie alla collaborazione con la Nave Scuola Amerigo Vespucci, di seguire questo lungo viaggio e, non solo per la sua importanza attuale ma anche perché ci ricorda le imprese di un navigatore “di casa nostra”: Alessandro Malaspina, lunigianese. Nato a Mulazzo nel 1754 dal marchese Carlo Morello Malaspina e morto a Pontremoli il 1810. Non essendo il primogenito poteva essere destinato alla carriera monastica ma il padre seguì i desideri del figlio, che, dopo aver completato gli studi presso il prestigioso collegio Clementino di Roma, entrò nella Marina spagnola nel 1774 dove si distinse subito per le sue doti di grande organizzatore.
Fra il 1786 ed il 1788 compì un periplo del globo sulla fregata Astrea, primo italiano a completare un intero giro del mondo al comando di una nave e quattordicesimo al mondo. Malaspina aveva una gran cura delle condizioni di salute degli equipaggi per cui, nelle sue spedizioni ci fu un numero minimo di perdite umane al contrario di quanto accadeva allora in navigazione.
Nel 1789 Alessandro Malaspina condusse la prima e la più grande spedizione scientifica che mirava a fare il giro del mondo con lo scopo di condurre una mappatura di tutti i possedimenti della Corona Spagnola e uno studio particolare della flora, della fauna delle popolazioni indigene e delle miniere, come aveva già fatto il capitano Cook agli ordini della Corona Britannica.
Per l’impresa furono costruite due corvette la Atrevida e la Descubierta, attrezzate di tutti gli strumenti nautici più avanzati dell’epoca. Malaspina stesso si occupò del reclutamento dell’equipaggio, scegliendo tra i marinai più forti e temprati e tra gli uomini di scienza i più validi e preparati. La spedizione toccò in particolare la regione del Rio de la Plata, la Patagonia, la costa americana sul Pacifico sino al 67° parallelo nord, le Filippine, la Nuova Zelanda, l’Australia e l’arcipelago del Vavao (isole Tonga).
Rientrato dal viaggio, il 21 settembre 1794, fu arrestato l’anno successivo con l’accusa, peraltro mai provata, di congiura. Fu liberato soltanto nel 1803, per intercessione di Napoleone. Esiliato dalla Spagna, rientrò in patria, dove si occupò dei problemi politici ed amministrativi della Lunigiana durante l’epoca napoleonica
Per rimarcare l’importanza scientifica delle sue esplorazioni, va ricordato che il più grande ghiacciaio pedemontano del mondo, che si trova in Alaska, prende il suo nome così come due montagne in Canada e in Alaska, un fiordo in Nuova Zelanda, l’Università di Vancouver (in Canada), un vulcano nelle Filippine, un prestigioso Premio scientifico in Spagna e tanto altro.
Ci sembra che le analogie con questo giro del mondo del Vespucci siano diverse. Comunque noi entrando in contatto diretto con il veliero vi aggiorneremo di tutti i suoi spostamenti ed avventure.
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Sandro Fascinelli