L’omicidio nautico punibile come quello stradale
L’omicidio nautico è legge in Italia dal 20 settembre 2023. La Camera dei Deputati ha approvato definitivamente il disegno di legge che introduce questa nuova fattispecie di reato, con 268 voti a favore e uno solo contrario.
Durante la seduta sono stati menzionati vari incidenti, tra cui l’incidente sul lago di Garda avvenuto nel 2021, in cui persero la vita Greta Nedrotti, 25 anni, e Umberto Garzarella, 36 anni (foto qui sotto), causato da un motoscafo che andava ad alta velocità e guidata da un turista tedesco in stato di ebrezza.
Tra gli altri episodi citati, vi è anche l’incidente dello scorso agosto nel golfo di Amalfi, in cui la turista statunitense Adrienne Vaughan(foto qui sotto) perse la vita quando una barca a vela di 40 metri colpì l’imbarcazione di 9 metri in cui si trovava con suo marito, i suoi due figli e lo skipper.
La nuova legge modifica l’articolo 589-bis del codice penale, introducendo la fattispecie dell’omicidio colposo nautico. Tale reato è punito con la reclusione da due a sette anni e si configura quando la morte di una persona è causata da una condotta colposa (cioè negligente, imprudente o imperita) del conducente di un’unità da diporto, in violazione delle norme sulla disciplina della navigazione marittima o interna.
La nuova legge mira a tutelare la sicurezza della navigazione e a punire in modo più severo chi causa la morte di una persona a causa della propria imprudenza o negligenza alla guida di un’imbarcazione.
In particolare, la nuova legge prevede le seguenti pene:
- reclusione da due a sette anni per l’omicidio colposo nautico;
- reclusione da sei mesi a tre anni per le lesioni personali nautiche colpose;
- pena di arresto da tre a sei mesi per la guida di un’unità da diporto in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti.
La nuova legge è entrata in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, avvenuta il 21 settembre 2023.
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Luisa Fascinelli