Le storie fluide che si leggono tutte d’un fiato
Rosemy Conoscenti è una scrittrice ligure originaria di Ameglia, nella provincia della Spezia, dove attualmente risiede. Prima di rispondere all’intervista, ha condiviso alcuni dettagli sulla sua vita e della carriera di scrittrice.
Rosemy Conoscenti si racconta
Mi sono diplomata al Liceo Classico Vescovile di Pontremoli e ho frequentato il corso quadriennale di Teologia alla Spezia. Ho insegnato Storia delle religioni alle medie e alla superiori. Ho sempre amato la scrittura e il bel canto, arti alle quali mi sono dedicata dopo aver cresciuto tre figli di cui due gemelli. Una volta cresciuti i figli e lasciato l’insegnamento mi sono dedicata alle mie due passioni. Ho preso lezioni di canto lirico private, sono diventata un mezzo soprano. In seguito ho incominciato a mettere per iscritto i miei pensieri, le mie emozioni e ho pubblicato il mio primo libro “Hotel Meridiano”. Ad oggi ho pubblicato sette libri e due raccolte di poesie.
L’Intervista alla scrittrice che racconta le donne
Come ti è venuta l’idea di scrivere il libro “Storie al femminile”?
In realtà doveva essere un romanzo incentrato su una sola storia. Una donna che in controtendenza a quelli stereotipi che spesso società, famiglia, cultura suggeriscono essere aspettative o ruoli di una donna, questa, presa coscienza di sé, opta per la libertà di scelta propria e non imposta. In seguito, durante le notti insonni, ho immaginato altre donne e altre storie dalle quali ho tratto spunto per questo libro a cui tengo molto e che, in verità, va alla grande.
Le storie di queste donne le hai prese dalla realtà oppure sono inventate?
Le storie sono frutto della mia fantasia. Ma come si dice a volte la fantasia supera la realtà. Ogni storia può essere vera, ogni protagonista può essere vera, può in un modo o nell’altro avvicinarsi alla realtà. Molte lettrici infatti mi hanno confidato che si sono riconosciute in certe situazioni, nelle sensazioni e nei sentimenti descritti all’ interno del libro. Del resto basta guardarsi attorno, leggere i giornali o guardare la TV per capire come il tutto sia vero. E allora diciamo che le protagoniste sono frutto della mia fantasia, ma le situazioni da esse vissute possono essere assolutamente veritiere.
C’è una donna tra le quali ti riconosci di più?
In realtà in ognuna di esse c’è qualcosa di me. Ogni donna è come un caleidoscopio di colori, di sfaccettature. Amore, odio, amicizia, perfidia, fedeltà e infedeltà non necessariamente riferito a ad un rapporto di coppia, forza e debolezza, coraggio e pavidità. Un miscuglio di sentimenti, apparentemente confuso ma meravigliosamente bello, se steso sulla tela della vita con pennellare ora dolci, ora vigorose.
Perché sei passata a scrivere anche un libro giallo?
Grazie ad una sfida, io amo le sfide, lanciatami da una mia amica e compaesana. Mi trovavo in quel di Termoli e, una mattina, Luigina, questo è il fatal nome, mi telefonò per complimentarsi con me dopo aver letto “Angel” il mio primo romanzo con ambientazione storica, tra l’altro scritto anche questo in seguito ad un’altra sfida, durante il colloquio telefonico, mi chiese il perché non avessi ancora scritto un giallo. “Mi sfidi?” Le domandai e, alla sua affermativa risposta, ribattei con una promessa “lo farò” . Beh come ben sai l’ho fatto e anche bene, mi dicono.
Quali sono i tuoi prossimi progetti?
Sto scrivendo altri due, passami il termine, carabiniereschi all’ italiana sulla scia di “Intrigo nel borgo” e sto lavorando ad un romanzo ispirato al grande amore che Rita, un’altra amica e lettrice, ha verso la sua terra natia: la Sardegna. Intanto continuo a comporre poesie.
Hai un desiderio di scrittrice che non hai ancora realizzato?
Vincere il Nobel? Ti piace come desiderio? A me si! Scherzi a parte il mio più grande desiderio era ed è quello di piacere a chi mi legge e, francamente, questo desiderio è stato appagato. Ho vinto anche qualche premio, ma vuoi mettere il Nobel? Non sarebbe mal!
Perché la maggior parte dei tuoi libri sono ambientati a Termoli?
Perché Termoli è il mio luogo dell’anima, il mio posto del cuore. Li mi sento me stessa, lì mi sento veramente viva, realizzata. Lì non mi manca nulla. Ho l’ intimità del borgo antico, la sua bellezza la sua pace, il profumo del mare e la sua voce ora suadente ora tonante a seconda dei venti e delle stagioni, albe e tramonti da fiaba. A Termoli vivo la quiete del tempo invernale e la gioiosa agitazione del tempo estivo, la dolcezza della solitudine e il chiasso della compagnia. Insomma Termoli è e sarà sempre il mio unico e grande AMORE.
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Luisa Fascinelli